venerdì 12 novembre 2010

Bici di Pantani all'asta: famiglia nega autenticità

Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia della vendita della bici di Pantani con la quale il Pirata avrebbe conquistato la prima maglia gialla al tour del '98.

Ora però, si aprono numerosi dubbi sull'autenticità del cimelio, con la famiglia Pantani che, tramite una lettera pubblicata dal quotidiano La Voce solleva perplessità sul fatto che la bici in oggetto sia effettivamente quella della tappa tappa Grenoble-Les DeuxAlpes


Questa la lettera completa pubblicata da La Voce - Romagna Noi il 6 novembre:

Il certificato con cui la Bianchi attesta l’autenticità della bicicletta in oggetto e il fatto che essa sia stata impiegata in ambito agonistico da Marco Pantani nulla ha a che vedere con il fatto che la bicicletta sia stata effettivamente impiegata nella tappa che valse a Marco la conquista della maglia gialla e poi del Tour de France. Esso semplicemente attesta che quella bicicletta fu costruita per il campione, che lui la usò in corsa e nulla di più. Esistono svariati elementi che permettono di dimostrare che la bici proposta in vendita non sia quella che si vuole far credere.

Dalle foto pubblicate e scattate dal fotografo Paolo Genovesi per conto della Voce di Romagna si desume chiaramente che il telaio della bici in possesso del signor Corsini sia stato realizzata con tubazioni Dedacciai della Serie Sc 6110 in alluminio. Dalle foto originali della tappa Grenoble-Les DeuxAlpes 1998 si desume altrettanto chiaramente che il telaio della bicicletta impiegata da Marco Pantani fu realizzato ugualmente in alluminio, ma con tubazioni della serie Dedacciai 7000.
Le immagini che ritraggono Marco Pantani impegnato sulla Cipressa alla Milano-Sanremo del 1999 confermano infine che le tubazioni vengono garantite dalla stessa casa madre Bianchi e che dal telaio sono scomparsi i loghi Dedacciai.

La bicicletta in possesso del signor Corsini ha una forcella in carbonio Time, con loghi della casa francese di colore azzurro. La bicicletta utilizzata daMarco Pantani durante la Grenoble-Les DeuxAlpes ha forcella in carbonio Time, ma con i loghi di colore giallo. Infine la bici impiegata per la Milano-Sanremo del 1999 ha sì i loghi Time di colore azzurro, ma caratterizzati
da una grafica completamente diversa rispetto a quelli sulla bici del Corsini.

La Bianchi nelle mani del signor Corsini ha sul manubrio comandi Campagnolo Ergopower in fibra di carbonio. La Bianchi della Grenoble-Les Deux Alpes del 1998 aveva i comandi Campagnolo Ergopower in lega di alluminio. La Bianchi della Milano-Sanremo del 1999 aveva i comandi Campagnolo Ergopower in fibra di carbonio ed è questa, a ben vedere, l’unica identità fra le biciclette. Sulla Bianchi in possesso del signor Corsini, il collarino reggisella è verniciato di nero oppure anodizzato nello stesso colore.
La Bianchi della Grenoble-Les Deux Alpes 1998 ha il collarino anodizzato bianco. La Bianchi della Milano-Sanremo 1999 ha il collarino anodizzato bianco. Da tutto ciò e dall’osservazione delle foto contenute nel file allegato si desume chiaramente, anche contro la più raffinata retorica sentimentale, che la bicicletta proposta in vendita sarà anche stata una bici da gara di Marco Pantani, ma non fu utilizzata nelle occasioni citate dal signor Corsini.
Comprendiamo benissimo il valore affettivo che questa bici possa avere per lui e possiamo anche credere che sia stato Marco a fargliene un dono, ma se si tratta di passare dal privato della propria collezione alla pubblicità di un’asta, occorre a nostro avviso anche essere in grado di garantire l’autenticità dei pezzi posti in vendita. Non farlo, oppure vendere per autentici pezzi non autenticati configura automaticamente azioni riconducibili alla truffa.

Per questo stesso motivo e riservando ad essa un ulteriore approfondimento, laddove fosse richiesto o necessario, avendo osservato le foto e avendole confrontate con quelle originali della tappa Saint Etienne-l’Alpe d’Huez del 19 luglio 1997, siamo certi di poter affermare che la Wilier Triestina in possesso del signor Corsini non è quella con cui Marco tornò al successo sulla celebre salita francese dopo l’incidente del 1995 e la caduta al Giro 1997 provocata dall’altrettanto celebre gatto della discesa del Valico del Chiunzi. Nel caso della bicicletta Wilier in questione, che già da un’osservazione sommaria appare di taglia troppo grande per uno scalatore come Marco, è sufficiente osservare i diversi colori del telaio per rendersi conto che si tratta di due biciclette totalmente diverse.

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